lunedì 29 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
Sintomi
"Mi si è girato il ginocchio"
"D'ora in poi mi sveglio alle 6 e vado a correre che non c'ho più fiato"
"Scivolo troppo su questo campo"
"Ancora non lo metto il piede"
"Venerdì se piove non gioco"
A soli 3 anni dai 30.
Auguri Fratè!
Pubblicato da tommaso alle 13:54 1 commenti
martedì 9 dicembre 2008
« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nei carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. »
(Piero Calamandrei)
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Etichette: costituzione, lavoro, politica
martedì 2 dicembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
Not speaking in my name
http://www.notspeakinginmyname.com
Pubblicato da tommaso alle 00:41 2 commenti
lunedì 10 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
lunedì 3 novembre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
Spranghe contro i manifestanti
Mentre il D.L. 133 diventa legge, una banda di pazzi semina il panico nella manifestazione contro il decreto...Un camion pieno di spranghe passa indisturbato senza che la polizia dica nulla, mentre questi decerebrati prendono a sprangate gente che era lì ad esprimere la propria idea la polizia non fa nulla, guarda. Perchè succede questo?? Perchè più comodo parlare di questo, perchè alla fine se i manifestanti diventano "facinorosi" la protesta perde di autorevolezza, così da poter dire che la protesta è portata avanti solo da estremisti facinorosi. E noi ancora una volta ci caschiamo con tutte le scarpe. Se questo non è un regime...
Ecco il racconto dell'accaduto:
Un camion carico di spranghe
e in piazza Navona è stato il caos
La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti
di CURZIO MALTESE
Gli scontri di ieri a Roma
Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.
Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.
Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".
Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".
Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".
È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".
Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.
Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.
A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".
(30 ottobre 2008)
Pubblicato da tommaso alle 11:41 0 commenti
Etichette: berlusconi, politica, stronzi
domenica 26 ottobre 2008
giovedì 9 ottobre 2008
Genus numquam perit
l governo salva Geronzi
Tanzi e Cragnotti
di LIANA MILELLA
Una recente immagine di Sergio Cragnotti
ROMA - Un'altra? Sì, un'altra. E per chi stavolta? Ma per Cesare Geronzi, il presidente di Mediobanca negli impicci giudiziari per via dei crac Parmalat e Cirio. La fabbrica permanente delle leggi ad personam, col marchio di fedeltà del governo Berlusconi, ne produce un'altra, infilata nelle pieghe della legge di conversione del decreto Alitalia. Non se ne accorge nessuno, dell'opposizione s'intende, quando il 2 ottobre passa al Senato. Eppure, come già si scrivono i magistrati nelle maling list, si tratta d'una "bomba atomica" destinata a far saltare per aria a ripetizione non solo i vecchi processi per bancarotta fraudolenta, ma a bloccare quelli futuri.
....CONTINUA SU REPUBBLICA.IT
Pubblicato da tommaso alle 10:58 0 commenti
domenica 5 ottobre 2008
Comunità Capi on the road
Uscita di Co.Ca. 4-5 Ottobre 2008.
Una rapida carrellata degli eventi salienti che ci hanno accompagnato...
ore 14.40: In ritardo di 40' giunge il prode Accardo, tutti sul pulmino
ore 15.20: Marise sta per vomitare
ore 16.30: vaghiamo per la A1 alla ricerca dell'uscita giusta, "tuttapposto"
ore 18.10: con sole 3.30h siamo a Perugia
ore 18.30: S. Messa per la festa di San Francesco d'Assisi (segue rinfresco)
ore 19.40: scatta il rinfresco, il Giovacca parte immediatamente all'attacco; bersagliato dai paparazzi non teme nemmeno i genitori della sua fresca conquista
ore 21.00: cena e, a seguire, PdC
ore 1.00: sleeping
ore 8.00: sveglia con S. Messa domenicale e a seguire LE STAFF!!
ore 12.00: una chiacchierata con Frate Alessandro
ore 13.30: pranzo + fine chiacchierata
ore 16.30: si parte, le Charlie's Angels controllano il pulmino
ore 19.30: siamo a Roma, come si vede, siamo freschissimi
Ben ritrovati...e il 19 si riapre!
Pubblicato da tommaso alle 21:31 3 commenti
Etichette: scout
mercoledì 10 settembre 2008
venerdì 5 settembre 2008
Libero Cinema in Libera Terra - Mesagne 6-7 Settembre
Pubblicato da tommaso alle 09:39 0 commenti
Etichette: don ciotti, libera, liberazione, mafia, puglia, sacra corona unita
martedì 26 agosto 2008
Vieni?
O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via. E subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te."
Se volete dare una mano anche voi, i ragazzi di Libera Puglia hanno bisogno di braccia e cuori forti: Libera Puglia
Pubblicato da tommaso alle 19:08 0 commenti
mercoledì 30 luglio 2008
domenica 27 luglio 2008
The dinner
Dopo aperitivo a base di caprese & porchetta, annaffiate con peroncino d.o.c. si passa alla cena presso la Coop. Sociale "Il Pigneto" (il nome è un altro ovviamente).
Un piatto a base di formaggio a testa più vino rosso siculo Saccaia.
Da rilevare il dialogo tra G. e la cameriera:
C. - "Ma tu lavori in B.E.?"
G. - "Eh, sì. Mi avevi detto che passavi"
C. - "Sì, vengo domani"
G. - "Vieni vieni, tanto domani sto in ferie"
Seguono alcune foto (si vede che stavamo in forma) dell'evento...
Pubblicato da tommaso alle 21:13 0 commenti
lunedì 21 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
giovedì 10 luglio 2008
arbitro? rigore!
questo tizio ha pure arbitrato l'Italia....
Pubblicato da tommaso alle 15:13 0 commenti
mercoledì 9 luglio 2008
martedì 8 luglio 2008
ci sto?
Non so se capita solo a me, ma mi fa strano vedere le persone con cui ho condiviso tanti anni insieme in contesti diversi, insoliti. E' vero che ci si perde di vista, ognuno prende la propria strada e tutto il resto.
Oggi ho acquistato un libro scritto da un mio compagno del liceo. Non eravamo grandi amici, però ci si vedeva spesso.
Mi fa strano leggere di loro o di me e dei miei anni della scuola su un libro...leggere che la copertina l'ha disegnata un mio amico, che è dedicato ad altri due compagni di scuola...
Boh...vabbè...sarà che "forse perchè è notte e vivo strani fantasmi e sogni vani che danno quell'ipocondria ben nota..."
Pubblicato da tommaso alle 22:09 4 commenti
sabato 5 luglio 2008
FM
Signore e Signori:
Pubblicato da tommaso alle 11:24 0 commenti
Etichette: musica
domenica 29 giugno 2008
Noi
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano."
Pubblicato da tommaso alle 12:46 1 commenti
mercoledì 18 giugno 2008
alla GS
Francesco Guccini
Pubblicato da tommaso alle 09:50 0 commenti
domenica 8 giugno 2008
la Storia si ripete?
"La storia si ripete sempre due volte: la prima in tragedia la seconda in farsa"
e così è andata...
prima volta: macchina fotografica dimenticata e persa
seconda volta: macchina fotografica dimenticata MA ritrovata
Pubblicato da tommaso alle 20:16 3 commenti
venerdì 23 maggio 2008
Capaci...di?
Pubblicato da tommaso alle 10:08 2 commenti
Etichette: mafia
martedì 20 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
It's been A Hard Day's Night
It's been a hard day's night, I should be sleeping like a log
But when I get home to you I find the things that you do
Will make me feel alright
You know I work all day to get you money to buy you things
And it's worth it just to hear you say you're gonna give me everything
So why on earth should I moan, 'cause when I get you alone
You know I feel okay
When I'm home everything seems to be right
When I'm home feeling you holding me tight, tight, yeah
It's been a hard day's night, and I've been working like a dog
It's been a hard day's night, I should be sleeping like a log
But when I get home to you I find the things that you do
Will make me feel alright
Owwww
So why on earth should I moan, 'cause when I get you alone
You know I feel okay
When I'm home everything seems to be right
When I'm home feeling your holding me tight, tight, yeah
It's been a hard day's night, and I've been working like a dog
It's been a hard day's night, I should be sleeping like a log
But when I get home to you I find the things that you do
Will make me feel alright
You know I feel alright
You know I feel alright...
Pubblicato da tommaso alle 20:10 0 commenti
lunedì 12 maggio 2008
Travaglio a 360°
GRANDE TRAVAGLIO!
Pubblicato da tommaso alle 09:53 5 commenti
Etichette: marco travaglio, politica, televisione
sabato 10 maggio 2008
"e allora conta e cammina"
da Repubblica
Il fratello Giovanni: "Fra Terrasini e Cinisi mai una manifestazione così nutrita"
Il corteo finisce davanti alla casa a 'cento passi' da quella del boss Badalamenti
In seimila per Peppino Impastato
ucciso dalla mafia trent'anni fa
Il sindaco: "L'aula del consiglio comunale sarà intitolata a lui a fine giugno"
Una foto di Peppino Impastato
Dalla vecchia sede di 'Radio Aut', a Terrasini, le oltre seimila persone dietro lo striscione con su scritto "La mafia uccide il silenzio pure", hanno raggiunto Cinisi, dove la manifestazione si è conclusa davanti alla casa natale di Peppino Impastato, a 'cento passi' dall'abitazione del boss Badalamenti, come ricorda il titolo del film di Marco Tullio Giordana. Un importante punto di memoria e raccordo delle diverse esperienze antimafia e di impegno civile che è stato trasformato da Giovanni Impastato, nella "Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato", intitolata anche alla madre che fino alla morte nel 2004 si è battuta per ottenere verità e giustizia. Solo nel 2002 Badalamenti fu condannato all'ergastolo come mandante del delitto, per anni archiviato come un incidente da inquirenti che avevano preso per buona la messinscena dei mafiosi: il cadavere di Impastato, esponente di Democrazia proletaria, era stato abbandonato sui binari nei pressi della stazione di Cinisi, come se fosse morto durante un attentato dinamitardo che stava preparando.
Fra la folla anche l'ex leader di Dp, Mario Capanna, un gruppo in rappresentanza del comitato "No Dal Molin" e uno di quello "No Tav". Luisa Impastato, nipote di Peppino, ha distribuito quattromila fiori, gerbere donate al forum sociale antimafia, da un'associazione pugliese. Presente anche Francesco Caruso, espressione dei movimenti no global. E poi i vecchi compagni di Peppino e tanti giovani del movimento antimafia rinato negli ultimi mesi a Palermo. Nel corteo, che all'ingresso a Cinisi ha intonato "Bella ciao", tante bandiere rosse. Ma lungo la strada dei "cento passi" la maggior parte delle finestre sono rimaste ancora una volta chiuse e pochissime persone si sono affacciate.
"Cinisi ha fatto una scelta antimafia chiara, non è più dalla parte di Tano Badalamenti, ma si riconosce in Peppino Impastato", ha detto il sindaco Salvatore Palazzolo annunciando che "L'aula del consiglio comunale sarà intitolata a fine giugno a Peppino Impastato".
(9 maggio 2008)
Pubblicato da tommaso alle 10:12 0 commenti
Etichette: italia, mafia, peppino impastato, politica, sicilia
venerdì 25 aprile 2008
l'eroismo non è sovraumano
"L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire."
Sandro Pertini
Pubblicato da tommaso alle 09:16 2 commenti
Etichette: 25 aprile, liberazione, politica
domenica 20 aprile 2008
venerdì 18 aprile 2008
martedì 15 aprile 2008
quel che siamo
è fatta.
o meglio, la frittata è fatta.
abbiamo quel che ci meritiamo, abbiamo quel che siamo.
avremo al potere quella stessa faccia che quattordici (14!!!!!!) anni fa si è presentata dicendoci che avremmo avuto un milione di posti di lavoro. a guardare i cartelloni pubblicitari la faccia è rimasta la stessa, nemmeno un segno del tempo in più, manco una ruga, niente.
parafrasando daniele silvestri questa "bella faccia" è il simbolo più eloquente di questo voto, qualcuno parla di terza repubblica, ma secondo me non siamo nemmeno mai usciti dalla prima.
siamo sempre là, dietro alle promessucce come quella sull'abolizione dell'ICI, tanto per dirne una.
siamo noi.
è dura da mandare giù.
ma c'è da prendersela non con chi ha la sfacciataggine di presentarsi ancora, di prenderci ancora per il culo, di dire "sono commosso" e questo a destra quanto a sinistra (vedi l'ex radicale rutelli che prova il sindaco-bis a roma).
è l'emblema di un immobilismo, di una incapacità di guardare al futuro che si rispecchia nella maggior parte degli italiani, nelle aziende italiane che quando va bene falliscono, nel nostro accettare che "le cose vanno così"...
e allora questa ennesima presa per il culo non è "quel che ci meritiamo", ma dobbiamo tristemente ammettere che è "quel che siamo", che abbiamo scelto, e abbiamo scelto per il passato, per il "una mano lava l'altra", per il "un milione di posti di lavoro", per il "mi dispiace che bertinotti non sieda più in parlamento", per il "con la mia cordata salveremo alitalia", per gli "esami di sanità mentale per i pm", e tutto il resto.
e allora questi siamo noi?
forse.
forse no.
Pubblicato da tommaso alle 09:31 1 commenti
Etichette: berlusconi, politica
lunedì 14 aprile 2008
Babbo Natale esiste???
Breve ragionamento che ci dovrebbe aiutare...
Allora:
Nessuna specie conosciuta di renna può volare. Ci sono però 300.000 specie di organismi ancora da classificare e, mentre la maggioranza di questi organismi è rappresentata da insetti e germi, questo non esclude completamente l'esistenza di renne volanti, che solo Babbo Natale ha visto.
Ci sono 2 miliardi di bambini sotto i 18 anni al mondo. Dato però che Babbo Natale non tratta con i bambini Musulmani, Hindù, Buddisti e Giudei, questo riduce il carico di lavoro del 15% del totale, cioè 378 milioni. Con una media di 3,5 bambini per famiglia, si ha un totale di 98,1 milioni di locazioni. Si può presumere che ci sia almeno un bambino buono per famiglia. Babbo Natale ha 31 ore lavorative, grazie ai fusi orari e alla rotazione della terra, assumendo che viaggi da Est verso Ovest. Questo porta a un calcolo di 822,6 visite per secondo. Ciò significa che, per ogni famiglia cristiana con almeno un bambino buono, Babbo Natale ha circa 1 millesimo di secondo per :
- Trovare parcheggio (cosa questa semplice, dato che può parcheggiare sul tetto e non ha problemi di divieti di sosta)
- Saltare giù dalla slitta
- Scendere dal camino
- Riempire le calze
- Distribuire il resto dei doni sotto l'albero
- Mangiare ciò che i bambini mettono a sua disposizione
- Risalire dal camino
- Saltare sulla slitta
- Decollare per la successiva destinazione
Assumendo che le destinazioni siano distribuite uniformemente (il che sappiamo essere falso, ma che accettiamo per semplicità di calcolo), stiamo parlando di 1.248 milioni di Km. Questo implica che la slitta di Babbo Natale viaggia a circa 1.040 Km/sec, 3.000 volte la velocità del suono. Per comparazione la sonda Ulisse (la cosa più veloce creata dall'uomo) viaggia appena a 43,84 Km/sec, e una renna media a circa 30 Km/h.
Il carico della slitta aggiunge un altro interessante elemento: assumendo che ogni bambino riceva una scatola di Lego (del peso di circa 1Kg) la slitta porta circa 378.000 tonnellate, escudendo Babbo Natale (notoriamente sovrappeso). Sulla terra una renna può esercitare una forza di trazione di circa 150Kg.Anche assumendo che una "renna volante" possa trainare 10 volte tanto, non è possibile muovere quella slitta con 8 o 9 renne, ne servirebbero circa 214.000 (alla faccia della specie sconosciuta). Questo porta il peso, senza contare la slitta, a 575.620 tonnellate. Per comparazione, questo è circa 4 volte il peso della nave Queen Elizabeth 2.
Sicuramente 575.620 tonnellate che viaggiano alla velocità di 1040 Km/sec generano un'enorme resistenza. Questa resistenza scalderà le renne allo stesso modo di una astronave che rientra nell'atmosfera. Il paio di renne di testa assorbirà 14,3 quintilioni di Joule per secondo. In breve si vaporizzeranno quasi istantaneamente esponendo il secondo paio di renne e creando assordanti onde d'urto (bang) soniche. L'intero team verrebbe vaporizzato entro 4,26 millesimi di secondo.
CONCLUSIONI : Babbo Natale c'era ma ora è morto
Pubblicato da tommaso alle 12:14 0 commenti
Etichette: matematica, natale, scherzoni
domenica 13 aprile 2008
giovedì 20 marzo 2008
lunedì 10 marzo 2008
"ma ma ma" "OH...CHIUDI!!!!"
"allora partiamo di mattina così pranziamo con calma"
partenza effettiva ore 12.00 dall'Autogrill altezza Appia sul GRA
"allora pranziamo da me"
"oh, regà bella se vedemo alle 13.45 a San Demetrio che annamo in trattoria"
L'Attesa:
Viene pure Poro, stavolta per davvero
Franco come Bergamasco:
Numerosi commenti su quel che verrà in serata.
Si immaginano le situazioni più disparate (...)
Nel frattempo qualcuno sviene sul divano, mentre altri si adoperano per la cena:
Non si sa bene poi come sia andata la serata...nessuno ha voluto raccontare...
Attendiamo dovizioso resoconto
Pubblicato da tommaso alle 20:30 4 commenti
Etichette: abruzzo, amici, compleanno